Seguire un'alimentazione più ricca di acidi grassi omega-3.
L’ipercolesterolemia, il “colesterolo alto” e l’ipertrigliceridemia, i “trigliceridi alti”, da soli oppure in associazione sono rilevati assai frequentemente negli esami di controllo della popolazione.
Sono condizioni che non danno sintomi se non, almeno nel caso della ipercolesterolemia, quando il colesterolo ha già fatto i suoi danni sulle arterie.
E’ la condizione dell’arteriosclerosi che può causare ictus cerebrale ed infarto cardiaco. Ambedue le condizioni trovano ampio giovamento dalla dieta.
Cause della dislipidemiaEreditarietà, dieta sbilanciata. Può essere secondaria a malattie endocrine come tireopatie o diabete. |
Sintomi della dislipidemiaIn genere asintomatica; xantomi(zone rilevate di colore giallastro sulla cute. Pancreatite può essere comlicanza grave in soggetti con altissimi livelli di trigliceridi. |
Diagnosi della dislipidemiaMisurazione del colesterolo frazionato, dei trigliceridi ed eventualmente della lipoproteina A. |
Cura della dislipidemiaDieta, farmaci specifici come statine, fibrati, acidi grassi omega3, ezetimibe. In casi rari e gravi interventi procedurali. |
Nel caso della ipercolesterolemia cruciale è la qualità dei lipidi assunti che dovranno essere soprattutto mono e polinsaturi, riducendo nettamente la quota dei grassi saturi.
Nel caso della ipertrigliceridemia si dovrà ridurre nettamente la quota di carboidrati semplici (zucchero).
Ruolo del medico nutrizionista è anche promuovere una alimentazione più ricca di acidi grassi omega-3, come il pesce, al fine di contribuire alla riduzione del rischio cardiovascolare globale.